Un’immagine vale più di 1000 parole. Quante volte hai sentito questa frase?
In effetti, le immagini attraggono l’attenzione in una frazione di secondo e comunicano in modo più veloce e immediato rispetto a un testo scritto. Scegliere immagini di buona qualità e adatte alla situazione è quindi cruciale per la riuscita di un progetto di comunicazione web, ma non è sufficiente.
Una volta scelta l’immagine perfetta infatti devi aiutare i motori di ricerca a indicizzarla correttamente. Qui entra in gioco la SEO per le immagini a cui bisogna prestare molta attenzione.
In questo articolo quindi parleremo di:
- Perché ottimizzare le immagini per la SEO
- Come pubblicare le immagini sul sito
- Alcuni tool per ottimizzare le immagini
Perché ottimizzare le immagini per la SEO
Le immagini sono parte integrante del contenuto quindi Google le utilizza, insieme a tutti gli altri elementi di una pagina, per capire l’argomento di cui si sta parlando. In questo modo riesce a dare agli utenti risultati sempre più mirati e attinenti a ciò che stanno cercando.
Inoltre spesso sottovalutiamo il fatto che molti cercano direttamente immagini, ad esempio su Google Images, e arrivano su un sito da quella via.
Facciamo un esempio: Marta sta cercando idee per aggiungere qualche elemento di design al suo studio. Per trovare ispirazioni cerca su Google Images “interior design studio professionale”.
Scrolla le foto e una la colpisce, così visita il sito dove è pubblicata. Si tratta di un articolo sul sito di un progettista di design per interni. Marta lo legge, vede altre immagini che l’aiutano a capire come lavora quel professionista e decide di contattarlo.
Capisci quindi che le immagini che inserisci in una pagina non sono solo decorative. Al contrario, fanno parte a tutti gli effetti del contenuto: l’immagine è un contenuto.
A conferma di questo fatto ti consiglio un articolo sul Search Engine Journal dove si legge che Google ha cambiato il metodo di ranking per aiutare gli utenti a trovare il contenuto che sta dietro all’immagine.
Google infatti abbina l’immagine a tanti altri elementi che si trovano nel contesto in cui è pubblicata:
- il titolo della pagina
- il nome del sito
- il prezzo se si tratta di un prodotto
- le valutazione e le recensioni…
Tutto concorre a indicizzare meglio una pagina e di conseguenza a migliorare il suo posizionamento nella SERP.
Come pubblicare le immagini sul sito
Ora che è chiaro perché è così importante lavorare sulla SEO delle immagini, ecco alcuni consigli che puoi mettere in pratica subito.
1- La posizione nella pagina
Colloca l’immagine principale della pagina in una posizione rilevante, possibilmente nella parte alta e sicuramente nella prima schermata (above the fold).
Sembra ovvio, ma spesso si trovano siti con un lungo testo introduttivo e solo dopo l’immagine, anche quando questa è importante per capire il senso dell’articolo.
2- Il nome del file
Ogni immagine è un file e, anche se non compare direttamente sulla pagina, il suo nome non va trascurato.
Non lasciare quindi il nome automatico della fotocamera ma dai al file un nome informativo, che aiuti il motore di ricerca a capire di cosa si tratta:
P_20170718_132043.jpg | |
arcobaleno-di-palloncini.jpg |
3- Il contesto
Il testo che circonda l’immagine (quello che viene prima e dopo) deve essere coerente con l’immagine stessa. Questo sempre nell’ottica di fornire a Google indizi per creare un contesto dotato di senso.
Per questo considera anche la possibilità di usare una didascalia alle tue immagini: aggiungerai ulteriori dettagli e parole chiave utili.
3- Testo nelle immagini
Non usare le immagini al posto del testo!
Se pubblichi la locandina di un evento non crerte una pagina con la sola locandina. Le persone (non tutte!) riescono a leggere il testo contenuto nell’immagine, ma Google non lo apprezza.
Aggiungi sempre un’introduzione testuale e scrivi di che evento si tratta, quando si svolge e tutto ciò che è utile sapere, come se la locandina non ci fosse.
Aiuterai Google a indicizzare meglio la pagina e farai un favore a chi, per vari motivi, non sono può vedere l’immagine.
5- Testo alternativo
Inserisci sempre il testo alternativo, il cosiddetto alt text.
L’alt text è il testo che:
- compare quando l’immagine non viene caricata sul sito
- i software di lettura dello schermo (screen reader) leggono a chi non può vedere l’immagine.
Oggi l’importanza del testo alternativo per la SEO è in discussione, ma è comunque utile metterlo per consentire l’accesso all’informazione a chiunque non sia in grado di vedere l’immagine.
Ricorda inoltre che il testo alternativo ha le sue regole:
- deve essere descrittivo per consentire a chi non vede l’immagine di coglierne il senso
- se l’immagine contiene un link deve indicare dove porta quel link
- deve essere sintetico: 4-5 parole sono sufficienti e comunque evitate testi troppo lunghi in proporzione alla dimensione dell’immagine. Ricorda infatti che quel testo potrebbe sostituire l’immagine sullo schermo.
In WordPress puoi inserire il testo alternativo nella Libreria media, quando carichi l’immagine. Allo stesso modo puoi inserire un titolo, la didascalia e una descrizione.
6- Velocità
Google reputa la velocità di caricamento del sito tra i fattori di ranking più influenti.
Se la pagina non si carica entro 2-3 secondi infatti la maggior parte degli utenti lo abbandona. La pazienza oggi non è più di moda!
Bilancia quindi alta qualità e ottimizzazione del file per avere la migliore prestazione possibile con un’ottima velocità di caricamento.
Per questo scegli il formato più adatto per evitare file troppo pensanti. Anche se si stanno facendo strada nuovi formati per le immagini sul web i più utilizzati sono ancora:
- JPG per le fotografie
- PNG per la grafica vettoriale e le immagini con sfondo trasparente.
- GIF per le immagini animate o i disegni con pochi colori (massimo 256).
Infine, se visualizzi l’immagine a 300px per 300 è inutile caricare un file 2000px per 2000.
Alcuni tool per ottimizzare le immagini
Per ottimizzare le immagini hai bisogno di un software di grafica come ad esempio Photoshop (a pagamento) o Gimp (gratuito). In alternativa puoi trovare molti strumenti sul web sia gratuiti e che a pagamento.
Un’applicazione web (web-app) gratuita che mi piace molto è Squoosh, sviluppata dal team di Google. Ne ho parlato nell’articolo Come ridurre il peso delle immagini per rendere il tuo sito più veloce.
Se non hai tempo o voglia di gestire l’ottimizzazione nei dettagli ma preferisci un servizio che faccia tutto da solo prova Tiny PNG. È semplicissimo: basta caricare il file, aspettare qualche secondo e scaricare la versione ottimizzata.
Un ultimo strumento che oggi sta spopolando per la gestione della grafica web è Canva. Ti permette di creare da zero o con dei modelli un’infinità di tipi di grafiche ottimizzate per il web. Con Canva puoi ottenere risultati ottimi anche se non hai esperienza di grafica.
Il servizio completo è a pagamento ma anche con la versione free riesci a fare molto.
Infine, se usi WordPress ci sono numerosi plugin che puoi installare per ottimizzare direttamente le immagini quando le carichi sul sito; danno ottimi risultati e risparmi ancora più tempo. Ce ne sono molti ma quello che preferisco è Smush.
Questi sono i consigli principali che voglio darvi per ottimizzare la SEO delle immagini sul tuo sito e migliorare così il suo posizionamento su Google.
Ti serve aiuto per valutare la SEO delle immagini sul tuo sito e per ottimizzarle al meglio?
(Articolo di Cristiana Brugnoli )