Nei giorni scorsi su SEJ (Search Engine Journal)è comparso un articolo che con interessanti consigli per ottimizzare e modernizzare un sito web. A queste vorrei aggiungerne una che credo valga la pena considerare.
Quindi, se riconosci alcune o tutte queste caratteristiche sul tuo sito, ti consiglio di metterti al lavoro al più presto per non rischiare penalizzazioni, anche significative, su Google.
L’autore dell’articolo, Brock Murray, sottolinea che il web si muove velocemente quindi un sito perfettamente ottimizzato nel 2014 oggi è obsoleto sotto vari punti di vista. Rifare il sito da zero è un’opzione; tuttavia prima di procedere in questa direzione ci sono alcuni accorgimenti da adottare per modernizzarlo e mantenerlo in vita ancora per un po’, migliorando sia l’esperienza degli utenti che la SEO.
Di seguito puoi leggere una sintesi dell’articolo e un ulteriore consiglio. Se preferisci leggere l’articolo completo in inglese, lo trovi sul sito di SEJ: 9 Essential Optimizations to Modernize Your Website
Indice
- Abilita il protocollo HTTPS
- Passa a Google TAG Manager
- Togli l’icona di Google Plus dal sito
- Configura misure ReCAPTCHA e Anti-Spam
- Aggiorna le API Key di Google Maps
- Riduci le difficoltà di utilizzo
- Migliora l’usabilità da dispositivi mobili
- Ottimizza la velocità del sito
- Sfoltisci i contenuti
- Pensa alla local SEO
1. Abilita il protocollo HTTPS
Fino a qualche anno fa il protocollo di sicurezza HTTPS era necessario solo su siti che gestivano transazioni in denaro o dati sensibili, quindi la maggior parte dei siti non lo utilizzava.
Già nel 2017 Google ha dato priorità nella SERP ai siti con l’HTTPS e ora Chrome indica i siti che ne sono sprovvisti come non sicuri. Di certo non un bel biglietto da visita!
Se il tuo sito utilizza ancora il protocollo HTTP, ti consiglio quindi è di installare subito sul tuo sito un certificato SSL per poter gestire il protocollo HTTPS. Su Google trovi numerosi servizi che lo mettono a disposizione con diversi piani tariffari e anche gratuitamente.
2. Passa a Google TAG Manager
Google Tag Manager serve a semplificare l’organizzazione e la gestione di Analytics e dei codici di tracciamento inseriti nelle pagine del sito. Inoltre puoi integrarlo con altre piattaforme come Facebook Pixel.
Se usi i codici di tracciamento delle visite ma non hai installato il TAG Manager è possibile che sul tuo CMS, ad esempio WordPress, sia installato un plugin. In questo caso fai attenzione perché il plugin potrebbe essere obsoleto o addirittura deprecato e quindi presentare problemi di sicurezza.
3. Togli l’icona di Google Plus dal sito
Google+ è nato con l’obiettivo di mettersi in concorrenza con Facebook ma il progetto è fallito quindi G+ è stato chiuso nel 2019.
Se il tuo sito ha qualche anno è possibile che tra le icone social ci sia ancora il collegamento a Google+. Ti consiglio quindi di toglierlo perché il crawler di Google. penalizza i link rotti. Inoltre mostrare ancora l’icona di Google+ rivela una scarsa attenzione all’aggiornamento del sito.
4. Configura misure ReCAPTCHA e Anti-Spam
Purtroppo lo spam è sempre in agguato e non possiamo più ignorare gli innumerevoli bot che mandano email dai form online.
Questi bot sono aggressivi e colpiscono soprattutto i CMS più utilizzati, come WordPress, nell’intento di arrivare al maggior numero di siti possibile.
Tra le misure anti spam che puoi utilizzare valuta di installare Google’s RECAPTCHA. La versione 3 gira in background quindi è trasparente per gli utenti e ti avvisa se nota del traffico sospetto sul tuo sito.
5. Aggiorna le API Key di Google Maps
Hai notato che su molti siti le mappe di Google non funzionano più?
Succede perché Google ha avviato una nuova politica commerciale che prevede il pagamento di una tariffa quando le richieste di una mappa superano un determinato numero.
Per la maggior parte dei siti non ci sarà nessun addebito perché il numero di visualizzazioni resta sotto la soglia, comunque per continuare ad integrare Google Maps e non vedere la mappa oscurata devi inserire sul tuo sito una API Key valida, che puoi ottenere registrandoti sulla piattaforma Google Maps. L’unico neo è che devi lasciare il numero della carta di credito perché in caso di sforamento del tetto di visualizzazioni Google deve poter fare l’addebito.
6. Riduci le difficoltà di utilizzo
Se il tuo sito perde traffico o aumenta il bounce rate probabilmente gli utenti che lo visitano lo abbandonano subito. Questo succede ad esempio perché un sito vecchio può avere vari link o bottoni che non funzionano più; oppure il design non è più efficace e coinvolgente o non si adatta ai dispositivi mobili.
Come migliorare la situazione?
Verificare la presenza di errori e sistemarla è già un buon inizio ma si possono compiere altre operazioni utili. Ad esempio i campi da compilare nel form contatti sono davvero tutti indispensabili? Rendere un form più veloce da compilare può aumentare il tasso di conversione. Lo stesso vale per le procedure di acquisto su un e-commerce, dove alcuni passaggi possono spesso essere semplificati.
Ci sono poi dei software come HotJar o Crazy Egg che ti permettono di osservare tramite le mappe di calore come gli utenti si muovono sulla pagina. In questo modo puoi capire cosa li colpisce e cosa no.
Puoi anche fare dei test di utilizzo del sito con gli utenti o provare strumenti come SEMrush per identificare problemi tecnici da correggere. SEMrush richiede la sottoscrizione di un abbonamento ma puoi usarlo gratis per un periodo di tempo.
7. Migliora l’usabilità da dispositivi mobili
Il traffico web da mobile oggi è circa il 52% del totale, questo significa che dal 2015 è cresciuto di oltre il 31%. E la tendenza è in crescita.
Da luglio 2019 Google indicizza i siti secondo il principio mobile first e ha annunciato da poco che entro il 2020 completerà la nuova indicizzazione. È quindi indispensabile che il tuo sito sia mobile friendly. Verifica quindi con uno smartphone se riesci a navigare correttamente e in modo piacevole sul sito o se incontri delle difficoltà.
Per essere mobile friendly un sito deve ad esempio avere bottoni larghi e facili da premere. Inoltre compilare un form o completare un acquisto devono essere semplici e richiedere solo i dati necessari, non uno di più.
Per verificare se il tuo sito è mobile friendly puoi usare anche il sito di test di Google dove troverai anche dei consigli per migliorarne l’usabilità.
Per approfondire, leggi l’articolo Mobile friendly: come ottimizzare il sito per i dispositivi mobili.
8. Ottimizza la velocità del sito
La velocità di caricamento del sito è importante sia su desktop che su mobile, dato che la maggior parte degli utenti abbandona un sito che non si carica entro 3 secondi.
Per migliorare la velocità del tuo sito puoi:
- spostarlo su un server più veloce
- utilizzare la cache per i contenuti attraverso un cloud come Clouflare
- ottimizzare le immagini
- caricare immagini ridimensionate in base alla necessità del momento: è inutile caricare un’immagine di 2000px per 2000 se sulla pagina la mostri a 200px per 200.
Per verificare la velocità del sito puoi usare Google’s PageSpeed Insights or GTMetrix. Qui riceverai anche indicazioni su come migliorare la velocità di caricamento del tuo sito.
9. Sfoltisci i contenuti
Se non hai lavorato sul sito per alcuni anni è molto probabile che ci siano contenuti non più attuali e ormai inservibili.
Questo è sia frustrante per gli utenti che ricevono informazioni inutili o sbagliate, sia penalizzante lato SEO.
Alcuni strumenti che puoi usare per analizzare il tuo sito e vedere come viene utilizzato sono Screaming Frog, per fare un audit delle pagine, Google Search Console e Analytics.
Revisiona le pagine che possono essere aggiornate e cancella i contenuti inutili. Nel secondo caso ricorda di ridirezionare gli URL che non esistono più con il codice di ridirezione permanente 301.
Fin qui le 9 ottimizzazioni di SEO Journal per un sito moderno ed efficiente. E ora, il mio consiglio, il numero 10.
10. pensa alla local SEO
Se la tua attività ha una sede fisica devi aiutare il più possibile Google a localizzarla per mostrarla nelle ricerche locali.
La prima cosa da fare è pubblicare le cosiddette informazioni NAP (nome, indirizzo e telefono) sull’home page del sito, possibilmente nella parte superiore della pagina, meglio ancora nella barra in alto, sopra al menù.
Poi devi attivare una scheda Google My Business dove inserire tutte le informazioni rilevanti sulla tua azienda. Google My Business è nato nel 2014 e allora era poco conosciuto. Oggi invece è praticamente obbligatorio esserci. Se ad esempio una persona cerca un ristorante in centro a Milano è molto facile che i primi risultati che vede siano relativi alla scheda My Business.
Spero che queste indicazioni ti possano essere utili per ottimizzare e rendere più moderno il tuo sito. Gli darai una nuova vita e almeno per ora potrai aspettare a rifarlo completamente.
Se hai bisogno di aiuto per sistemare i problemi SEO del tuo sito, visita la pagina SEO: ottimizza il tuo sito per i motori di ricerca per sapere come posso aiutarti, oppure contattami e raccontami le tue esigenze.